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LIBERTA’ DI STAMPA, L’ITALIA CROLLA AL 73° POSTO

Reporter senza frontiere ha stilato la nuova classifica sulla libertà di stampa in 180 paesi monitorati. In generale la classifica mostra un peggioramento globale rispetto all’anno precedente. L’Italia ha perso ben 24 posizioni, scendendo dal 49° al 73° posto. Secondo Christophe Deloire, segretario generale di Rsf, tra le cause del “deterioramento globale” ci sarebbero le operazioni terroristiche dello Stato islamico e di Boko Haram e l’aumento in generale dei conflitti armati.

Nelle aree di conflitto, infatti, il controllo dei media rappresenta un vero e proprio strumento di guerra, di propaganda e di potere. Ma la “regressione brutale” della libertà di stampa sarebbe stata provocata anche dall’aumento delle intimidazioni e dei procedimenti per diffamazione ingiustificati. Solo in Italia, nei primi dieci mesi del 2014 si sono verificati 43 casi di aggressione fisica e sette casi di incendio doloso a case o auto di giornalisti, mentre i processi per diffamazione ingiustificati sono aumentati da 84 a 139. Un altro problema, infine, sarebbe rappresentato dal controllo effettivo dei mezzi di informazione. “L’interferenza sui media da parte dei governi – si legge nel rapporto – è un realtà in molti paesi dell’Unione europea. Ciò è dovuto alla concentrazione della proprietà dei mezzi di informazione in poche mani e nell’assenza di trasparenza sui proprietari. L’Unione europea non ha regole sulla distribuzione degli aiuti di Stato ai media”.Sii confermano primi in classifica per libertà di stampa Finlandia, Norvegia e Danimarca. Si trovano tra le prime dieci posizioni anche la Nuova Zelanda, l’Austria , la Giamaica e l’Estonia. al 49° gli Stati Uniti. Dell’Unione europea il paese peggiore è la Bulgaria, classificata alla 106esima posizione, mentre la Russia si trova al 152esimo posto, di poco avanti alla Libia, al 154esimo. I paesi meno liberi sono l’Eritrea, la Corea del Nord e il Turkmenistan.